giovedì 25 febbraio 2010

...gridolini..

Il Teuzzo è ora in una fase sfida. Ci sta mettendo alla prova per vedere come riesce ad ottenere le cose e come. In questo momento sta provando con le grida. Quando vuole fare o prendere qualcosa e non riesce ad ottenerlo immediatamente, si incavola da morire e molla un urlo mostruoso diventando rosso come un papavero. Noi abbiamo deciso che è meglio non rispondere al gioco, ma bensì cercare di spiegargli che non serve gridare così per ottenere le cose. Speriamo funzioni..

martedì 23 febbraio 2010

...PISTAAA...

Prima discesa con il bob per Teo... Diciamo che non è stata digerita bene dal pupo. Forse è il rumore del bob, forse è la velocità, o magari il sole accecante della giornata. Boooh. Sta di fatto che niente da fare, non ne ha voluto sapere. e si che è così divertente venir giù a tutta velocità per una discesa innevata. Lo dico perchè son grande e so che al massimo se cado mi entra un po' di neve dentro ai vestiti e mi rinfresco un po'. Diciamo comunque che Teuzzo è un po' fifone. Questo l'ha preso tutto da mamma. Lei ha paura anche di scendere in garage a prendere la macchina. Figuriamoci. Comunque sia, siamo tornati che Teo aveva tutte le guance rosse per il sole. La prima abbronzatura del 2010.

domenica 14 febbraio 2010

...a scuola di Teo...

Questa mattina, visto che Anna non si alzava, io e Teo siamo andati a fare una passeggiata in paese. A volte bisognerebbe tornare un po' bambini. Noi adulti dobbiamo sempre arrivare da qualche parte, abbiamo sempre un tempo entro cui stare per fare le cose, vediamo la meta ma non il percorso che facciamo per raggiungerla. Per un bambino invece non è così. Loro non hanno fretta di arrivare in un posto, molto spesso non hanno nemmeno un posto dove bisogna per forza arrivare. Siamo noi ad imporglierlo. Loro non devono restare dentro ad un tempo prestabilito. Forse non sanno nemmeno cosa sia il tempo. Per loro ogni passo che fanno, ogni cosa nuova che vedono: un uccellino che cerca da mangiare in un prato, del muschio che cresce in un muretto, una foglia secca per terra, una carta trasportata dal vento; ogni cosa è un buon motivo per fermarsi e osservala per un tempo indefinito. Poi alla fine si ritorna a casa, e il gioco continua. Ma quello che è rimasto a loro non è il solo fatto di essere usciti a fare due passi, ma sono state tutte le cose viste, tutti gli odori annusati, è stato il freddo di un tubo di metallo di una ringhiera, o la sensazione umida che lascia la terra bagnata, è stato l'osservare dei bambini dondolarsi su un'altalena. Come in un libro di Terzani, dove spiega quanto sia importante in un viaggio, più il percorso che si fa per raggiungere un luogo che il luogo stesso. Il cambiamento delle cose, l'evoluzione che la strada, che ci porta da un punto ad un altro, ha su di noi.