domenica 14 febbraio 2010

...a scuola di Teo...

Questa mattina, visto che Anna non si alzava, io e Teo siamo andati a fare una passeggiata in paese. A volte bisognerebbe tornare un po' bambini. Noi adulti dobbiamo sempre arrivare da qualche parte, abbiamo sempre un tempo entro cui stare per fare le cose, vediamo la meta ma non il percorso che facciamo per raggiungerla. Per un bambino invece non è così. Loro non hanno fretta di arrivare in un posto, molto spesso non hanno nemmeno un posto dove bisogna per forza arrivare. Siamo noi ad imporglierlo. Loro non devono restare dentro ad un tempo prestabilito. Forse non sanno nemmeno cosa sia il tempo. Per loro ogni passo che fanno, ogni cosa nuova che vedono: un uccellino che cerca da mangiare in un prato, del muschio che cresce in un muretto, una foglia secca per terra, una carta trasportata dal vento; ogni cosa è un buon motivo per fermarsi e osservala per un tempo indefinito. Poi alla fine si ritorna a casa, e il gioco continua. Ma quello che è rimasto a loro non è il solo fatto di essere usciti a fare due passi, ma sono state tutte le cose viste, tutti gli odori annusati, è stato il freddo di un tubo di metallo di una ringhiera, o la sensazione umida che lascia la terra bagnata, è stato l'osservare dei bambini dondolarsi su un'altalena. Come in un libro di Terzani, dove spiega quanto sia importante in un viaggio, più il percorso che si fa per raggiungere un luogo che il luogo stesso. Il cambiamento delle cose, l'evoluzione che la strada, che ci porta da un punto ad un altro, ha su di noi.

1 commento:

  1. caro marco..grazie per condividere con noi la tua bella avventura di papa'! e' bellissimo leggere i tuoi pensieri e sensazioni sul mondo e su teo. si e' vero, a volte dimentichiamo di osservare attorno e assaporare cio' che sta sotto i nostri occhi ogni giorno e diamo oramai per scontato. i bambini ci aiutano molto in questo, a far si che ogni giorno sia semplicemente una nuova avventura! grazie marco e teo!

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